TERAMO – Non ci sono soltanto le strade vittime della cattiva manutenzione in città. Se le voragini nell’asfalto, ie caditoie piene e la segnaletica disastrata sono purtroppo arredo evidente di questa città, non da meno sono altri beni pubblici, spesso abandonati a se stessi. E’ il caso dei Giardini Carino Gambacorta, i Tigli per intenderci. L’arredo raffinato voluto dalle passate amministrazioni e concretizzatosi con il posizionamento dei busti di concittadini illustri ed elementi architettonici in legno e marmo, hanno subito l’attaco degli eventi atmosferici senza che alcun intervento li aiutasse a superare anche il peso del passare degli anni. In particolare i segni più evidenti sono sulle passerelle in legno che dividono i due corpi della passeggiata nella mini area verde in centro città: assi divelte, bulloni pericolosamente esposti, trappole peggiori di quelle, ahinoi, utilizzate per le volpi in campagna. Non di rado, come ci segnalano molti cittadini, c’è chi inciampa e cade, per fortuna fiora senza riportare pesanti conseguenze dall’incuria di chi dovrebbe manutenere questi luoghi. Ma distratti da altre emergenze, siamo sicuri che provvedano ad eliminare questi esempi di scarsa attenzione ai beni comuni?
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